mag 22, 2020
Corona e quant’altro
Sono guarito. Ho avuto la polmonite, la febbre per due settimane, la congiuntivite e i dolori muscolari anche per qualche giorno dopo la fine dei sintomi principali. Fortunatamente non ho avuto problemi respiratori seri, forse il buon allenamento costante da bravo nuotatore Master mi ha aiutato in questo, almeno lo voglio pensare.
E ho avuto la fortuna di venirne fuori, dopo giorni dove la paura ogni tanto prendeva il sopravvento, quando sono arrivato a pensare a come avrebbe potuto essere il mio funerale.
Ora sono qui, libero, iperimmune, pronto a ripartire. Già, ripartire. Perché di questo si tratta. Di fatto qualcosa ho sempre continuato a fare, anche nei giorni della malattia, ma ora è il momento di essere operativi. La lista delle cose da fare è lunga, così però come quella dei buoni propositi. Questi sono importanti. In questo momento in cui tutti, boccheggiando, stiamo iniziando a vedere una piccola luce là in fondo al tunnel, bisogna fare attenzione a ripartire come si deve.
Dai tempi della F1 potrei dire che, avendo fatto un pitstop, dalla folle abbiamo messo la prima, ora è il momento di gestire il gas per fare la partenza più veloce possibile senza pattinare troppo per non distruggere le gomme, che ci servono di più nelle marce alte.
Ora ci sono svariati fattori che influenzano la velocità che teniamo, ma molto dipende da come gestiamo il primo giro fuori dal box. Bisogna spingere il più possibile ma con estrema delicatezza, le gomme vanno portate in temperatura perché performino, ma senza esagerare, altrimenti durano poco.
Questo è quello che stiamo facendo ora. Abbiamo preparato il pit stop per essere pronti, pianificato la strategia per ripartire, messo a punto tutti gli strumenti (non ultima la termocamera T540 fiammante che era arrivata poco prima), ora a testa bassa. Non serve fare il giro più veloce, meglio cercare di andare il più in là possibile. Bisogna arrivare alla bandiera a scacchi, prima di tutto, ma bisogna anche farlo arrivando davanti.
Su le maniche, partiamo.
P.S. La foto del pit stop è relativa a Hockenheim 2000. Io ero ai rack di telemetria….